Ma quante scuole di Jujutsu esistono?
Le koryū (scuole antiche) di Jujutsu autentico, mentre un tempo fiorivano in Giappone, oggi sono pochissime. Le miriadi di scuole che si incontrano in giro per il mondo, compresa l'Italia, sono derivazioni e semplificazioni moderne, molte delle quali ideate da sedicenti insegnanti non giapponesi.
Ma andiamo con ordine. Prima di tutto il termine Jujutsu (e non Jujitsu, vedi risposta 2). Abbiamo già spiegato che il termine Jutsu significa "arte" nel senso di abilità acquisita con impegno e difficoltà. Il termine Ju (柔), invece, ha vari significati: "agilità", "elasticità", "gentilezza", "flessibilità". Ogni scuola, focalizzava la propria pratica su uno di questi significati, facendone il principio, "l'ingrediente" segreto del proprio Ryū.
In generale, però, si può considerare un principio unico di "cedevolezza", non tanto nel senso armonioso del termine, ma come principio da seguire per rendere il corpo umano un'arma micidiale da combattimento. Consisteva cioè nell'adattarsi flessibilmente e con intelligenza all'attacco dell'avversario, per sfruttare contro di lui la sua stessa forza e le sue manovre.
Per quanto antico, il Jujutsu è un'evoluzione tarda delle rudi tecniche di combattimento a mani nude adoperate dai giapponesi, che le hanno sempre considerate subalterne alle discipline armate. Secondo due importanti fonti giapponesi sulle arti del combattimento, il Bugei Shōgen ed il Kenpo Hishō, la disciplina comparve in Giappone nel XVII secolo.
Il principio di Ju era un qualcosa di troppo sofisticato per i guerrieri giapponesi, infatti è un principio che fu importato in Giappone dalla Cina che da sempre ne faceva grande uso.
Gli studiosi fanno risalire la nascita del Jujutsu, inteso come arte dell'applicazione del Ju, ad un medico, il cui nome era Akiyama Shirobei Yoshitoki (vissuto nel XVII secolo) il quale si recò in Cina per studiare la medicina locale, dedicandosi al contempo alle Arti Marziali interne cinesi.
Tornato in Giappone, fondò forse la più antica scuola di Jujutsu documentata, ovvero la Yoshin Ryū, notoriamente incentrata sulle tecniche di percussione. Purtroppo, non ho lo spazio sufficiente a descrivere dettagliatamente le principali scuole di Jujutsu, quindi mi limiterò ad un elenco.
- Yoshin Ryū: percussioni e proiezioni
- Shin no Shindō: aggiunse le immobilizzazioni alla Yoshin
- Tenjin-Shinyō: nata dalla fusione delle prime due
- Takenouchi Ryū: una delle più affascinanti. Inserì le cosiddette 5 "chiavi" (gokyu) che si praticano ancora oggi nell'Aikidō e nell'Aikijutsu.
- Sosuishitsu Ryū: una derivazione più "filosofica" del Takenouchi.
- Kito Ryū: la più esoterica delle scuole. Applicazione del principio cinese di yin-yang. Famosa per l'utilizzo dei kata, che hanno influenzato quelli del Judō moderno (si ricorda che Kano Jigoro, fu un grande praticante di Kito Ryū) e pare abbia influenzato anche l'Aikijutsu. Grande importanza al Jiyuwaza (il combattimento libero)
- Sekiguchi Ryū: scuola estremamente potente, tristemente ricordata per le competizioni che portavano spesso alla morte dell'avversario.
- Daito Ryū aiki Jujutsu: scuola che aggiunse il principio dell'aiki al Jujutsu ortodosso. Da questa scuola si svilupperà l'Aikidō.
Di queste scuole, alcune sparirono definitivamente, altre entrarono nella fusione del Ju, apportata da Kano Jigoro nella creazione del Judō, come sintesi di molte di esse.
L'Aikijutsu non accettò la fusione e si sviluppò autonomamente.
Infine, le pochissime scuole ancora esistenti in Giappone sono tutte derivazioni di quelle sopraelencate, fondate da piccoli gruppi che non accettarono la fusione di Kano.
Al di fuori di quanto detto, le mille scuole nate in OCCIDENTE, sono pure invenzioni moderne senza alcun legame né tecnico, né di lignaggio con le koryū del Jujutsu.