Qual’è l'Arte Marziale armata per eccellenza in Giappone?
Rispondiamo ad una domanda sorta probabilmente di conseguenza alla numero 2 sulle discipline a mani nude.
Il Giappone è una nazione la cui storia si è fondata sulla spada. Nonostante ciò, sembrerà strano, ma anticamente l'arma per eccellenza del guerriero nipponico non era la spada, bensì l'arco, specialmente nel suo utilizzo a cavallo.
Si pensi che il termine Bushidō (la Via del Guerriero) compare in Giappone molto tardi, intorno al XVII secolo quando fu realizzato l’Hagakure, il testo base delle norme comportamentali del Bushi. Prima di esso, il termine per indicare la "Via" del guerriero era Kyuba no Michi, ovvero la Via dell'Arco e del Cavallo (Il termine Michi è la lettura kun dello stesso ideogramma Dō 道).
Da un punto di vista antropologico, questo si verificava, in Giappone come in molti altri paesi, perché era l'arma che serviva alla caccia, quindi alla sopravvivenza. Quando però le necessità di reali scontri bellici si presentarono, l'arma bianca (non da lancio) risultava più realisticamente efficace. Quindi ad un cambio di struttura sociale vi fu il passaggio di testimone dall'arco alla spada. Abbiamo in lista una domanda sulla storia della katana e ci soffermeremo su di essa quando vi risponderemo.
La spada quindi si affermò come arma per eccellenza, di discendenza divina e, sebbene il bushi fosse esperto anche di altre discipline armate (Naginatajutsu, Yarijutsu, kyujutsu ecc), sarà la spada a mantenere il primato di arma per eccellenza, fino a rappresentare l’animo e la vita stessa del samurai e per estensione cronologica, metafora dello spirito dei moderni giapponesi.
Da ciò, l’Arte Marziale armata per eccellenza in Giappone è il Kenjutsu, ovvero l'Arte della Spada. Le prime scuole di tale disciplina risalgono ai primi contatti con il continente e nello specifico con la cultura cinese.
Per secoli, infatti le scuole di Kenjutsu furono influenzate, anche tecnicamente, dagli stili cinesi soprattutto nelle lunghissime forme o kata. Questa metodologia di insegnamento proseguì anche quando le scuole di Kenjutsu giapponese iniziarono ad essere caratterizzate da elementi autoctoni.
Le più antiche scuole di Kenjutsu attualmente esistenti risalgono al XIV secolo, ovvero al Periodo Muromachi, e sono principalmente tre: il Katori Shintō Ryū, il Chujo Ryū ed il Kage Ryū anch'esse ancora influenzate da molti elementi continentali e quindi da kata molto lunghi.
La prima scuola che può essere definita puramente giapponese in quanto si liberò da queste influenze cinesi, fu il Kashima Shin Ryū. Scuola votata unicamente al campo di battaglia, è caratterizzata da tecniche e kata brevi ed efficaci biomeccanicamente pensate per la guerra. Risalente all’inizio del XVI secolo, il Kashima Shin Ryū, era conosciuto anche come Shinkage Ryū.
Le scuole di Kenjutsu, in definitiva, sebbene molte si siano estinte, sono numerose e tutte figlie di lignaggi degnissimi.
Altro discorso riguarda il Kendo. A differenza del Kenjutsu, il Kendo nasce nel XX secolo come sport e, seppur mantenendo lo spirito che ha sempre caratterizzato la pratica delle Arti Marziali giapponesi, ha perso molte delle applicazioni e delle tecniche del Kenjutsu non essendo queste applicabili alla gara sportiva.
In realtà si fa risalire il Kendo, inteso come pratica di allenamento a pieno contatto, proprio all'8° capo scuola del Kashima Shin Ryū, ovvero Naganuma Shirōzaemon Kunisato vissuto nel XVIII secolo, il quale ideò molte delle protezioni oggi in uso nel Kendo e lo shinai per allenare le dure tecniche di Kashima senza danni. Sarà il fondatore della scuola Itto Ryū, Chiba Shusaku Narimasa, a ideare la forma di combattimento "full contact" chiamata Gekiken. Nel 1920, la Dai Nippon Butoku Kai stabilì la differenziazione della competizione a fini sportivi del Gekiken dalla pratica del Kenjutsu tradizionale, ribattezzando il primo con il nome di Kendo. Per ridurre le differenze tecniche dei vari spadaccini/sportivi decisero di unificare posizioni e tecniche, dando il definitivo via a questo affascinante sport.